State cucinando lo stufato o siete in ufficio. Forse state sbucciando una mela o semplicemente facendo il manicure. Bene, in questo momento lasciate bruciare lo stufato e rinunciate a limarvi le unghie e correte al cinema. C'è da vedere questo film, una chicca. Una vera chicca. Che vale lo stufato.
La storia è tratta da un libro di Roald Dahl, lo scrittore di origine norvegese con un nome da purè di lenticchie indiano. Il film è animato in stop motion, in italiano "a passo uno", cioè quando filmi dei pupazzi mentre si muovono a poco a poco (lo spiego per le rape come me). Il risultato è perfetto e riposantemente retrò dopo i fasti della computer grafica e del 3D. Siamo tornati ai tempi della plastilina del Fernet Branca.
Mr e Mrs Fox vivono con il figlio Ash e il nipote Kristofferson in un grande albero. Mr Fox ha da tempo abbandonato l'attività di ladro di polli per amore della famiglia, ma dopo anni, spinto dall'istinto cacciatore, decide di tentare un ultimo grande colpo ai danni dei tre sgradevoli fattori che hanno le proprietà di fronte all'albero di Fox. La vendetta dei tre uomini sarà durissima e metterà a repentaglio tutta la popolazione di animali sotterranei, dall'opossum al tasso al ghiro. Ma alla fine Mr Fox insieme ai suoi amici, grazie al suo istinto ferino riuscirà ad avere la meglio.
Mr Fox veste in completo doppiopetto di velluto a coste e camiciola un po' anni '50, proprio come il suo regista Wes Anderson (è quello dei Tenembaum), famoso damerino. Il figlio Ash va in giro con dei gilerini fatti a maglia e un asciugamano al collo portato come un mantello, il nipote Kristofferson fa yoga e meditazione e Mrs Fox dipinge paesaggi con nuvole e lampi.
Non c'è un singolo dettaglio che non sia delizioso, intelligente, divertente, surreale. Come quando il figlio Ash, invidioso del fatto che tutti hanno un passamontagna per le rapine, se ne confeziona uno con un calzino e quindi per tutto il tempo va in giro con la sagoma di un piede sopra la testa come una cresta di gallo. Ma è una goccia nel mare, faremmo notte a dirli tutti.
La sceneggiatura è lieve, ironica, dolce. Così tanto che mi è successo l'inspiegabile.
Verso la fine del film, c'è l'incontro a distanza di Mr Fox - che sta fuggendo in sidecar dai cattivi insieme a figlio nipote e amico opossum - e un lupo solitario che si scorge lontano. Il gruppetto si ferma un attimo e Mr Fox, chissà perchè in francese, urla al lupo "Pensez vous que l'hiver sera dur?".
E poi alza il pugno chiuso in segno di saluto.
Bè, chiedo perdono, ma forse perchè sembrava la celebrazione dello spirito ferino o forse perchè oggi, alla luce di risultati elettorali, noi tutti sappiamo che l'inverno sarà duro, ecco, mi vergogno a dirlo, ma mi sono spuntate le lacrime.
E quando sono tornata a casa, a sera inoltrata in motorino, non so perchè, queste lacrime sono continuate a scendere per tutto il tragitto. Ma non per la politica, non più per quello, ma perchè in qualche sacca nascosta del mio animo, questo sciocco film animato, con dei buffi animali vestiti come dei gagà, è andato a pescare delle inspiegabili emozioni, fatte di spiriti liberi, di peli e polli, di frasche e code di volpe. Di gentilezza e sense of humor, di festa visiva e cazzeggio intellettuale.
Questo film ha pescato qualcosa: me, che come un ghiotto salmone, son finita in bocca alla volpe.