lunedì 15 marzo 2010

Precious di Lee Daniels

Precious è una ragazza obesa di 16 anni (e quando dico obesa dico che non le si vedono gli occhi per la maggior parte del tempo, perchè sono sommersi dalla ciccia), che fa una vita da schifo. Vive con una mamma pazza assassina che le lancia pesanti oggetti contro il capoccione, il padre la violenta e la mette incinta dua volte. Dal primo stupro è nata una bambina down che Precious chiama affettuosamente Mongo e che vive con la nonna materna. Il racconto inizia dalla seconda gravidanza, quando a scuola se ne accorgono e, grazie anche alla segnalazione di un maestro che sostiene che la ragazza è brava in matematica, la preside invece di buttarla fuori e basta, si fa carico di segnalarla per un programma di insegnamento alternativo. 
Stop, stop. Interruzione con mio momento razionale: io non capisco se sono l’unica ormai che sente sempre di più il bisogno di un senso logico nei copioni o no. Ora, com’è possibile che nella scuola di Precious si accorgano solo adesso che qualcosa non va e nessuno invece ha sollevato questioni anni prima quando, presumibilmente a solo 11/12 anni la ragazza dà alla luce la prima figlia? E come mai nessuno si è accorto prima delle sue capacità in matematica, lasciandola vegetare per anni su un banco di scuola, senza che sappia leggere e scrivere? Poi, quando finalmente Precious arriva nella nuova scuola, come d'incanto le cose cambiano: trova compagne di classe messe ancora peggio di lei con cui riesce a instaurare un rapporto e una maestra super figa, a partire dal fisico, che neanche Robin Williams con Oh capitano, mio capitano (ma lui era meno bello). 
Quindi ecco, non posso dire che il copione mi abbia convinto, sulla carta era la solita storia super drammatica senza mezzi toni, ma mi pare che dopo "Anna dei miracoli" queste storie qui non si possano più fare. 
Eppure Gabby, la ragazza molto grassa, e Mo'nique, la mamma molto stronza, sono anche molto brave. E il povero Lee ce la mette veramente tutta a cercare di non fare un film patetico: si inventa i sogni di Precious, che poi sono i sogni di Amici, s'inventa le musiche molto funky nero, s'inventa una leggerezza, s'inventa persino il momento "La Ciociara", dove fa il remake di una scena del film di de Sica, facendo recitare in italiano Precious e la mamma. Sebbene le due riescano a parlare in un italiano neanche malaccissimo, l'effetto è assurdo.
Così il film te lo guardi con molta partecipazione e ti commuovi anche, sebbene la cosa ti dia fastidio, almeno a me dà fastidio commuovermi al cinema, soprattutto quando il sottotitolo è: "te voglio fa chiagne". Sin dai tempi di "Anna dei miracoli", giustappunto. 
A me piace commuovermi per cose inaspettate, mica per quello di cui non posso fare a meno di piangere. E nel film alla fine c'è troppa Oprah, la star americana dei talk show del pomeriggio, che è la produttrice della pellicola.  
Per cui andate a vedere Precious, vi piacerà, e portatevi i fazzoletti; ma un po', sotto sotto, arrabbiatevi anche, perchè certe storie sono così tristi e tremende che voi non ci potete fare niente, solo cercare di non piangere e restare incazzati.

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